Sangue del mio sangue - Fête du Cinéma, Neuchâtel

18:42

23° FESTIVAL DEL CINEMA -
NEUCHATEL

Lo scorso fine settimana, dal 6 all'8 novembre, nei cinema riuniti di Neuchatel, si è tenuta la 23^ edizione del Festival del Cinema.
38 film, di cui 11 anteprime, hanno animato le sale della città svizzera nelle giornate di venerdì, sabato e domenica.
Una conferenza top secret a tema James Bond, si è tenuta sabato sera, e a seguire una lunga notte a ritmo di black music ha attirato i giovani intellettuali.
Inoltre, attori, registi e critici sono stati gli ospiti di qualche appuntamento speciale nelle sale affollate.
11 franchi era il prezzo unico per la visione di ogni film in 2D nelle 3 giornate.

Per quanto mi riguarda, appena saputo dell'evento, ho cercato entusiasta il programma in allegato al giornale locale, per trovare qualche film che avesse potuto interessarmi.

Ero molto curiosa dell'anteprima di An di Naomi Kawase e di quella di Keeper, opera prima di Guillaume Senez, con la presenza in sala dell'attore protagonista.
I miei programmi per il weekend però, sono stati stravolti ed ero tristemente pronta a rinunciare a questi 3 giorni di cinema, quando inaspettatamente, sono riuscita a liberarmi nella mattinata di domenica.

Ebbene, mi sono recata in centro, certa di poter ancora approfittare dell'atmosfera cinematografica e sì, la fortuna mi ha sorriso!
In effetti, ho avuto l'onore di acquistare uno degli ultimi biglietti per l'anteprima di Sangue del mio sangue, pellicola in lingua originale, addirittura con la presenza in sala del regista Marco Bellocchio. Poteva forse andarmi meglio?
SANGUE DEL MIO SANGUE - 
MARCO BELLOCCHIO

Il film è stata una sorpresa, in quanto non ne avevo neanche letto la trama, e poter stringere la mano del regista alla fine della proiezione, è stata un'autentica gioia!

Marco Bellocchio è nato a Bobbio e ha debuttato come regista negli anni 60, sulle rovine di un'Italia da ricostruire dopo la guerra. 
Seguendo le idee dei grandi Rossellini, De Sica e Visconti, che hanno inventato il neorealismo, Bellocchio ha imposto la sua presenza accanto ad altri giovani e geniali registi come Fellini, Antonioni, Pasolini e Bertolucci, divenendo così uno dei più grandi registi italiani.
Il suo primo film risale al 1965 ed è il celebre Pugni in tasca, che ha segnato il suo ingresso nella scena cinematografica italiana. A volte sovversivo e poetico, Bellocchio ha denunciato i dogmi religiosi in Nel nome del padre e la follia militare in La marcia trionfale.
Ha vinto un Leone d'argento a Venezia con La Cina è vicina, e un Orso d'argento a Berlino con La condanna.
Nel 2011 gli è stato conferito a Venezia il Leone d'oro alla carriera.

Sangue del mio sangue, che vede la presenza del figlio, la figlia e il fratello del regista, è un film diviso idealmente in due parti, strettamente connesse. 
Nella prima, un soldato (Pier Giorgio Bellocchio) giunge in un convento per vendicare suo fratello prete, che si è ucciso in circostanze misteriose dopo essersi innamorato di una suora. L'intenzione sarebbe di far confessare alla monaca (Lidiya Liberman) di essere indemoniata e di aver spinto il prete ad uccidersi. 
Tutto ciò comporta pratiche estreme, in uso alla Chiesa del 18° secolo. E siccome la suora non confessa, viene murata viva nel convento.

Nella seconda parte del film, un vecchio conte che abita il suddetto convento, simbolizza la parte corrotta e meschina della società, che nel finale soccomberà in favore di un'idea ottimistica della realtà.
In effetti, alla fine, Benedetta, la monaca, viene liberata ed il conte muore. Quindi lo sguardo del regista è caratterizzato da un estremo positivismo. 

In realtà la prima parte del film, particolarmente drammatica, e la seconda, caratterizzata invece da una profonda ironia, non sono che due modi distinti per muovere la medesima critica. Contro il perbenismo, la cecità della Chiesa e la corruzione dello Stato.
Bellocchio però decide di far vincere il bene, tramite la purezza di Benedetta e l'annientamento del vecchio conte.

Tutto il film è ambientato a Bobbio, comune piacentino e luogo natale del regista. In effetti proprio a Bobbio, Bellocchio aveva girato anche il suo primo film e questo luogo, con il suo fascino, è riuscito ad attirarlo nuovamente nonostante gli anni trascorsi e i cambiamenti maturati.

Sangue del mio sangue è un film fatto più da immagini che da parole. È un film poetico e al tempo stesso violento. 
Le musiche sono eccezionali. Ho notato ad esempio la celebre Nothing else metter cantata dal coro femminile belga Scala & Kolacny Brothers, oppure la più tradizionale Torna a Surriento.

Bellocchio ha dichiarato che questo film è stato realizzato con un budget abbastanza basso. È stato un piacere quindi, vedere l'autentica passione del regista per il suo lavoro. Che è stato premiato con il Premio FIPRESCI per il Miglior film Venezia 72.


Nel dibattito finale, ho chiesto al regista il ruolo dei frequenti primi piani nel film, e la sua risposta è stata che erano semplicemente il suo modo di sentire la storia.
Profonda stima per questo grande cineasta che non ha paura di reinventarsi, con grande talento, originalità e soprattutto modestia!

Sito web del Festival del cinema di Neuchatelhttp://www.lafeteducine.ch/cinepel/

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2 commenti

  1. grande Francesca... ottima recensione del film di un grandissimo Regista Italiano... grazie...

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