RECENSIONE Un matrimonio all'aperto

14:45

UN MATRIMONIO ALL'APERTO
di Alexander McCALL SMITH

"Dopo cena e dopo aver messo a letto Puso e Motholeli, la signora Ramotswe e il signor JLB Matekoni andarono a sedersi insieme nella veranda della loro casa in Zebra Drive. Lo facevano spesso dopo aver mangiato, stavano lƬ seduti ad assaporare la brezza appena piĆ¹ fresca che ogni tanto si agitava tra gli alberi, e ascoltavano i rumori della notte, cosƬ diversi da quelli del giorno. Appena calava il sole, gli insetti che dall'alba al crepuscolo erano rimasti in silenzio facevano sentire la loro voce, forse sapendo che gli uccelli erano altrove. Ai bambini che vivevano nel Kalahari o ai suoi margini, i grandi raccontavano che quei rumori sfrigolanti, quegli schiocchi acuti, erano le stelle in cielo che richiamavano i loro cani da caccia. E sembrava davvero cosi, pensĆ² la signora Ramotswe, anche se tante cose che suonavano plausibili erano spesso nient'altro che poesia: il condimento che versiamo sulla vita per renderla un po' piĆ¹ gustosa."

Pubblicato in Italia da Guanda nel 2013, questo libro fa parte della serie “Ladies' Detective Agency N.1”, della quale ho recensito il secondo volume “Le lacrime della giraffa” a questo link.

La protagonista della storia ĆØ sempre la signora Ramotswe, "una persona tradizionale, dalla corporatura tradizionale", che vive nel Botswana e che ha fondato la prima agenzia investigativa tutta al femminile della regione. Con lei lavora anche la signorina Makutsi, diplomata alla scuola per segretarie del Botswana con l'altissima votazione di 97 su 100 e recentemente promossa al ruolo di detective associata. L'agenzia ha un'ottima reputazione in tutta la regione e le due donne si trovano puntualmente a dover risolvere dei complicatissimi casi segnalati dai loro clienti. Il manuale che la signora Ramotswe utilizza alla ricerca di consigli ĆØ "Principi dell'indagine privata" di Clovis Andersen e quando nemmeno questo sembra risolvere un mistero, l'unica cosa da fare ĆØ sorseggiare una tazza di tĆØ rosso insieme ai colleghi. Ho scritto colleghi perchĆ© da quando si ĆØ sposata, ha trasferito la sua agenzia nell’officina del marito, il signor JLB Matekoni, un eccellente meccanico che lavora con due giovani apprendisti.

Per McCall Smith queste sono le premesse per tessere un nuovo intreccio narrativo ricco di colpi di scena, dove vicende familiari si uniscono alla realtĆ  politica del luogo e a ricordi del passato. In questo come in altri libri dello stesso autore, la parola d'ordine ĆØ semplicitĆ , non di scrittura o di contenuti certo, in quanto il suo talento letterario ĆØ indiscutibile, ma semplice ĆØ la morale veicolata attraverso il modo di fare di tutti i personaggi. Nei suoi libri non troverete mai quella superficialitĆ  luccicante di cui sono colmi molti romanzi contemporanei, piuttosto scoprirete un mondo autentico, dove l’essere umano viene tratteggiato con tutte le sue debolezze e contraddizioni.

In questo episodio della serie alcune novitĆ  movimentano le giornate della protagonista, che ha un bel daffare con la sua voglia di sistemare le cose e di mettere la sua saggezza al servizio della comunitĆ . Ad esempio, il giovane apprendista meccanico ĆØ veramente il padre di due gemelli? Chi ĆØ l’autore del misfatto che ha causato la morte di alcuni capi di bestiame nelle campagne di Gaborone? Come mai ĆØ stato avvistato il fantasma del suo vecchio furgoncino bianco? E infine, come aiutare la signorina Makutsi con i preparativi del suo imminente matrimonio? Questi e altri interrogativi affollano le giornate della signora Ramotswe, che alla fine del libro riuscirĆ  bene o male a rispondere a tutto, grazie alla sua pazienza e perspicacia.

Non posso negare che leggere McCall Smith per me ĆØ un piacere genuino, soprattutto perchĆ© mi regala la fantastica sensazione che con un po' di volontĆ  si puĆ² risolvere tutto e mi ricorda l'importanza dei valori tradizionali, quelli che in quest'epoca di "sperimentazioni" molto spesso vengono dimenticati.

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